Descrizione
Alla faccia del c….! Questa fu la mia colorita esclamazione quando sentii i Vanexa circa 33 anni fa per la prima volta, in uno storico negozio di dischi- ahimè defunto- di Genova. In quel tempo, ascoltare un vinile in un negozio per decidere se acquistarlo era una splendida lunga routine. Oggi, ho finalmente potuto inserire nel lettore il nuovo ‘The Last In Black’, pubblicato dalle prodigiosa etichetta genovese (e splendido negozio old school) Black Widow. I Vanexa portano dagli anni 80, insieme a pochi altri gruppi, la bandiera dell’heavy metal tricolore e lo hanno sempre fatto con fierezza grazie a decenni di musica heavy all’altezza di quella che le migliori band mondiali ci hanno regalato. Fortunatamente- vista l’eccellenza del full lenght precedente- la line up non ha subito modifiche, quindi insieme ai “vecchi” geni Silvano Bottari e Sergio Pagnacco ritroviamo i magnifici axeman Pier Gonella e Artan Selishta e la voce incredibile di Andrea Ranfagni. ‘The Last In Black’ contiene sia parti storiche del sound della band ligure, sia novità appetitose, come accadde per il disco precedente, con una aggiunta di suoni inediti che danno perfino maggior lustro alle ottime composizioni presenti. I brani possiedono due parti dipendenti che coinvolgono l’ascoltatore verso un unico flusso di piacere. La leggiadria del songwriting da un lato e la maestosità dei musici dall’altro. Le due anime si fondono in un insieme chiuso perfetto, tipico solo e esclusivamente dei gruppi più memorabili. Con i Vanexa ci troviamo anticipatamente nella mia top 10 di fine anno e non ce ne andremo! Richiama la bellissima copertina l’opener ‘The Last In Black’, canzone potente, trascinante, che resta ben impressa nella mente così come la seguente tirata, aggressiva e che coglie nel segno ‘My Grave’; e così via in tutto l’album, tra momenti heavy, speed, hard rock, incursioni prog, attimi jazz e altro ancora. Citazione doverosa per il pezzo preferito da chi scrive (ardua scelta questa volta) ‘Perfect!’, per un lungo momento malinconico tra voce e chitarra acustica e per la presenza del piano che precede un gran finale. Ricorderei ancora il singolo ‘Hiroshima’, sontuoso emblema della musica dei Vanexa dalle origini a oggi in sublime ispirato nwobhm. Amici miei, non fatevelo sfuggire. Se potessimo tornare al tempo in cui li ascoltai la prima volta in quel negozio tra i vicoli della Superba, per una rara volta, vi consiglierei caldamente l’acquisto a scatola chiusa! Alla faccia del c….!