The Last in Black – CD

69,90 

CD EDIZIONE LIMITATA (66 Copie). Cornice in legno stampata e numerata.

Tracklist:
01. The Last In Black
02. My Grave
03. Earthquake
04. No Salvation
05. Perfect!
06. Armless
07. Dr. Strange
08. Dead Man Walking
09. Like A Mirage
10. I Don’t Care
11. Hiroshima

Line-up:
Andrea Ranfagni – voce
Artan Selishta – chitarra
Pier Gonella – chitarra
Sergio Pagnacco – basso
Silvano Bottari – batteria

Categoria:

Descrizione

Bentornati Vanexa! Un graditissimo ed elettrico ritorno quello che la band nostrana ha confezionato quest’anno.
Dopo cinque anni di distanza dal precedente full, ecco che la compagine italiana ritorna con un disco potente ed ammaliante come la signorina in copertina che col dito alla bocca intima il silenzio perché a parlare dev’essere la musica.
Un disco dove il metal va a braccetto con soluzioni hard e tanto gran gusto melodico.
Basta assaporare la titletrack posta all’inizio per accorgersi del feeling con un bel riff hard unito alle vocals del bravo Andrea “Ranfa” Ranfagni alte ma assolutamente personali e calde.
Il chorus è diretto con le chitarre che intessono trame di gran gusto come il solo, voglio vedere chi non batte il piede a tempo.
My grave”, è un pugno heavy metal diretto e senza fronzoli, up tempo che marcia spedito e inesorabile.
Il riff serrato e quel giro dannatamente perfetto avvolgono come le spire di un cobra fino al chorus; da pelle d’oca il crescendo prima dell’esplosione del solo.
Adesso veniamo ad uno dei brani più belli del disco, dove la band tocca le corde dell’emozione e sciorina classe con un brano acustico.
Perfect!”, è una ballad delicata; il singer accarezza le note con una prestazione sentita, le orchestrazioni fanno capolino fino all’entrata elettrica con un solo hard e la voce del “Ranfa” che s’innalza carica di pathos.
Con “Dr. Strange” ( ispirato all’omonimo fumetto Marvel?), si riprende a correre con un intenso up tempo hard n’ heavy.
Riffing cromati a dovere, chorus che acchiappa, feeling anni 80 ed è impossibile resistere; gran bel brano che non smetterei di ascoltare a tutto volume.
Le sirene avvertono la velocissima “Hiroshima”, up tempo serrato metallizzato, con dei riff priestiani.
La prestazione del combo nostrano è compatta nell’offrire una giostra ad alta tensione, basta sentire gli assoli che rombano e fischiano.
Cosa volete di più da un gran disco? Un come back che è un’altra lussuosa testimonianza che la scena italiana è ricca di proposte interessanti e gruppi leggendari come i Vanexa, mano al portafogli!

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