Descrizione
Quanta nostalgia alla vista di questo CD della Vinyl Magic, tutto nero e inciso da tanti cerchi ravvicinati l’un dentro l’altro proprio come i vecchi vinili, e la nostalgia aumenta se si pensa che il suo contenuto vede la partecipazione del bassista Sergio Pagnacco e del batterista Silvio Bottari, membri di quei Vanexa, che negli anni ’80, insieme ai vari Vanadium e Strana Officina, rappresentarono una delle prime e più positive pagine dell’Hard n’ Heavy tricolore. Adesso i due hanno formato già dal 2003, i 404 Not Found, insieme al cantante Marco Cabras ed al chitarrista albanese Artan Selishta, tra i più apprezzati nella scena Rock dei Balcani, band dedita ad una Heavy Rock più maturo che abbandona l’Heavy Metal ottantiano per rituffarsi invece in echi tipicamente settantiani tra influenze Blues e Psychedelic. E non sono pochi i richiami, a mio avviso, a quel proto-metal settantiano dei Deep Purple, o in altri frangenti al Blues di matrice Hard dei Led Zeppelin.
E’ il basso di Pagnacco ad introdurci all’opener White Faces e a tener le redini del brano che risulta piacevole e ricco di sfumature psichedeliche, prima di interrompersi e dar vita a quello che sembra essere un altro brano prima di tornare sui suoi passi, segue la title-track sempre sostenuta dal basso dell’ottimo Pagnacco e dal drumming di Bottari, mentre la chitarra di Selishta disegna melodie dai tratti orientaleggianti, si arriva così a quello che personalmente reputo il pezzo migliore del platter, la bellissima One Minute More, che può contare su un’azzeccata linea melodica ben interpretata da Cabras e rimarcata dal bel lavoro di chitarra e basso, presentando anch’essa riffs e spunti orientaleggianti che mi riconducono vagamente alla bellissima Kashmir dei Led Zeppelin. Ben riuscito anche il lento Rolling In The Sky, che presenta una melodia ed un refrain vincenti ed un Selishta in gran spolvero, come anche nel brano successivo, quando distorsioni e riffs, anche questi dagli echi zeppeliani, degni di Angus Young caratterizzano la rockettara If You Believe Me, suonano invece più psichedelica No Glory e molto Blues Rising High che sembra concepita nel Sud degli States, infine la closer Native, strumentale e fortemente orientaleggiante.
I 404 Not Found si presentano quindi con un lavoro complessivamente buono e ben fatto sotto tutti i punti di vista, che lascia ben sperare anche e soprattutto in chiave futura, pur se in alcuni casi manca quell’appeal capace di fare di quest’album qualcosa di veramente straordinario, ma ci sono comunque episodi e soluzioni che non possono affatto lasciare indifferenti, su tutti i due brani One Minute More e Rolling In The Sky.